Risarcimenti fino a €50.000 per i precari della p.A.

precari

Tutti i lavoratori precari della pubblica amministrazione che hanno subito, negli anni, l’illegittima successione di rapporti di lavoro a tempo determinato, hanno il diritto di ottenere, in via praticamente automatica, il risarcimento per il danno subito.

E’ questo il principio sancito, in via definitiva, da una recentissima sentenza delle Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione (n. 5072 del 15 marzo 2016), che ha di fatto aperto alla possibilità per i tantissimi precari che da anni lavorano (o hanno lavorato) alle dipendenze di una pubblica amministrazione (ASL, enti locali, Regione, ministeri, scuola ecc.) di avviare azioni legali finalizzate ad ottenere dalla stessa cospicui risarcimenti danni (pari anche a decine di migliaia di euro) per essere stati costretti a vivere per tanto tempo in una condizione di precarietà.

Anche i Giudici del Lavoro del Tribunale di Trani e del Tribunale di Bari si sono uniformati all’orientamento della Corte di Cassazione Sezione Lavoro riconoscendo il diritto al risarcimento per i lavoratori precari della P.A..

Si tratta  di una questione che si trascina da anni e che oggi trova un punto fermo nella decisione assunta dalla Corte di Cassazione.

Come noto, le pubbliche amministrazioni hanno abusato in questi anni nell’utilizzare contratti di lavoro a termine per far fronte, con strumenti previsti come straordinari dalla legge, ad esigenze ordinarie della loro organizzazione amministrativa, violando in tal modo le norme in materia di pubblico impiego e penalizzando migliaia di lavoratori costretti a vivere, anche per molti anni, in una condizione di grande precarietà lavorativa e, quindi, esistenziale.

Oggi la Cassazione dice con chiarezza che tutti i lavoratori precari che si sono trovati in questa situazione hanno diritto ad ottenere un cospicuo risarcimento per il danno subito e, ricorrendone le condizioni, anche la stabilizzazione del rapporto di lavoro.

Si tratta di un fenomeno di proporzioni considerevoli dal momento che potrebbero essere interessati, su tutto il territorio nazionale, decine di migliaia di persone.

Per questo stiamo già valutando le posizioni di molti lavoratori che vogliono vedere tutelati i propri diritti contro gli abusi perpetrati in questi anni da moltissime pubbliche amministrazioni.

Attenzione:

Condizione di procedibilità dell’azione è l’invio mediante raccomandata A.R. della lettera di impugnativa della sequenza contrattuale  entro e non oltre 120 giorni dalla scadenza del termine dell’ultimo contratto concluso.

Per maggiori informazioni è possibile chiamare al numero di tel 080.3968176 o al numero 3335947807 o compilare il modulo sottostante

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